Il Metallo e la giusta dose di Tristezza

04.05.2020

C'è chi non ne è capace, c'è chi non ne vuol sapere. Chi la rifugge, chi la evita e chi c'è finito dentro come a un vorticoso vizio. Spesso la si considera qualcosa da evitare, qualche volta come qualcosa a cui agganciare la propria identità, ma in lei c'è una dinamica profondamente sana e naturale. Non solo: la Tristezza nelle giuste dosi fa pure un gran bene; l'importante è lasciarle il ruolo che le compete.

Nella Medicina Tradizionale Cinese, ognuna delle 5 Energie (Acqua, Albero, Fuoco, Terra, Metallo), governa un'emozione in particolare: la Tristezza è custodita dal Metallo (→ meridiani di Polmone e Intestino Crasso). Quest'Energia gestisce anche la fase finale dei fenomeni, come il calare della sera, l'autunno e la vecchiaia.

Consideriamo la dinamica sottesa a queste situazioni: le forze espansive del giorno, delle stagioni, della vita, in questa fase rallentano; il tempo alleggerisce la morsa frenetica, si stiracchia e allunga; la coscienza tende a rientrare in sé, si avvolge in un'introspezione silenziosa e ascolta la fine del giorno.

Dicevamo che l'Energia Metallo custodisce la Tristezza, e come tutte le energie può esser in equilibrio o in squilibrio.

Lo squilibrio può esser "cronico" o avvenire in seguito a eventi traumatici. Nel primo caso la persona è tendenzialmente triste, si butta giù facilmente, si isola e fatica a comunicare con il mondo esterno. Nel secondo può presentarsi in seguito alla perdita di una persona cara o di un animale, alla fine di una relazione, alla malattia o a cambiamenti che non siamo in grado di accettare. Ci sono persone che non hanno più tregua, che la tristezza perseguita come un'ombra senza fine. Spesso le loro spalle si incurvano, il colorito si spegne, il respiro si fa meno profondo e più corto. Hanno meno forze e meno voglia di fare. Alcuni sono così da sempre o da tanto, tanto tempo; talvolta ci sono picchi di pura disperazione, oppure l'amarezza tappa la voce.

La Tristezza però non ha solo questo sapore di condanna. Ha molte sfumature e molte facce e può portare anche grandi vantaggi.

Ad esempio, consideriamo quel tipo di persone che godono di entusiasmo a palate, curiosità e moltissima voglia di intraprendere nuove attività: spesso tollerano poco i compromessi e i rallentamenti; alternano ondate di euforia e picchi di rabbia. Frequentemente di fronte al rischio di ferirsi possono assumere due posizioni: o si lanciano a capofitto sottovalutando completamente le conseguenze delle proprie azioni, o fuggono a gambe levate pur di non correre il rischio di una delusione, sbattendo forte la porta. In questi casi, probabilmente siamo di fronte a uno squilibrio dell'Energia Albero (→ meridiani di Fegato e Vescica Biliare) e dell'Energia Metallo (→ meridiani di Polmone e Intestino Crasso). Vediamo meglio come funziona.

Ci sono molteplici leggi che mettono in relazione le 5 Energie e che permettono di capire le loro dinamiche. Una di queste è il ciclo di controllo grazie al quale il Metallo (che in questo caso svolge il ruolo di Nonno) controlla l'Albero (che in questo caso svolge il ruolo di Nipote). (Fig.1)

Il ciclo può funzionare correttamente oppure sbilanciarsi in più modi. Ad esempio, il Nonno non sfronda a sufficienza le diramazioni del Nipote, non lo pota, e l'Albero cresce senza una struttura solida finendo con lo sperperare le proprie risorse.

Spesso, infatti, con questo tipo di squilibrio si ha la tendenza a iniziare mille storie e progetti senza selezionarle con cura all'origine, senza la stabilità necessaria per proseguirle a lungo, senza la pazienza e la capacità di dare il tempo alle cose di maturare ed evolversi. L'immagine è quella di puledro che scalpita: corre e vorrebbe rispondere solo ai propri impulsi, sfuggendo alla complessità della vita. 

Se la forza dell'Albero è esuberante e propulsiva, il Metallo si occupa della fase finale dei processi, quindi anche della capacità di portare a termine le cose, nel senso di dar loro il tempo di maturare, senza forzarle frettolosamente; insegna il principio di realtà con cui il bambino impara che non sempre può soddisfare i propri bisogni; insegna ad accettare i compromessi come unico modo per realizzare concretamente qualcosa di durevole; insegna a esser tristi, con la consapevolezza che la tristezza è parte della vita e che l'accettazione di essa è fondamentale per maturare, star bene e lasciare ad ogni cosa il proprio spazio, senza voler imporre i propri desideri alla Natura.

Quando Metallo e Albero sono in equilibrio, la forza propulsiva è decisa ma non eccede, si amministrano con efficacia le proprie risorse, consci della loro limitatezza, del valore dei sacrifici che ogni scelta comporta. Permette di comprendere che, in circostanze normali, la forza non si esprime solo con la furia, ma ancor meglio con la solidità, la coerenza e la capacità del compromesso.

La Tristezza, inoltre, affievolisce la Rabbia (emozione espressa dall'Energia Albero) e induce maggior prudenza. Può esser mite, come il respiro che si stende dopo il pianto, come la tensione che si placa e ci lascia sprofondare in un sonno rigeneratore, come la sacra capacità di lasciar andare le cose. È la consapevolezza della fine di tutto, dell'inesorabile libertà che conduce ogni cosa a cambiare e a portare a compimento il proprio singolare destino, immerso nel macrocosmo.

Saper attingere alle sue risorse è prezioso quanto non affondarci dentro. Ad ogni cosa il suo ruolo e il suo tempo, né più, né meno: Tristezza nelle giuste dosi, secondo la propria specifica natura. 

Photo by Rhendi Rukmana on Unsplash

PRESUPPOSTI LESSICALI

Avvicinarsi a una cultura così articolata e lontana dalla nostra non è un percorso facile e, in fin dei conti, dura tutta una vita. Per necessità di sintesi e godibilità della lettura, negli articoli presentati ometto la spiegazione di alcuni concetti fondamentali e termini chiave. A questo link potrete trovare definizioni lessicali e presupposti concettuali preziosi per avvicinarsi a questa splendida cultura che è la Medicina Tradizionale Cinese e lo Shiatsu. 

Bibliografia:

  • Fondamenti di Medicina Tradizionale Cinese, F. Bottalo, R. Brotzu
  • I 5 elementi e i 12 meridiani. Manuale per lo shiatsu l'agopuntura e la fisioterapia, W. Rappenecker

Antonia Capuzzo

Operatrice Shiatsu iscritta al registro APOS

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Foto di Simone Zarbin

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